il 21 e 22 giugno siamo chiamati a votare per il referendum elettorale; la politica scommette sul fatto che non andrai a votare.
che andrai al mare...
i primi due quesiti stabiliscono che il partito che ottiene più voti degli altri possa governare da solo, senza subire ricatti. E che si trovi di fronte un’opposizione grande, unita, coerente.
E’ quello che succede nelle grandi democrazie. Si chiama bipartitismo. Ma ve lo immaginate Obama che va in televisione a dire che non potrà fare una grande riforma perché un alleato di governo minaccia di farlo cadere? Oggi la politica perde gran parte del tempo nelle beghe interne alla coalizione, piuttosto che occuparsi dei problemi del paese e l’opposizione si frantuma nel tentativo reciproco dei partiti di rubarsi a vicenda qualche voto.
il terzo quesito riguarda le candidature multiple. Quel meccanismo per cui i big si candidano in tutte le circoscrizioni e scelgono loro, dopo le elezioni, quali dei trombati nominare al proprio posto. Nello scorso parlamento i trombati ripescati sono stati più di un terzo dell’intero parlamento.
...molti politici ti dicono che è un referendum inutile. altri che tutti i referendum sono inutili.
ti sei mai chiesto perché di questo referendum si parla così poco? del perché nessuno ti spieghi esattamente di cosa si tratta? del perché, in questi mesi chi ha promosso questo referendum è apparso così poco nelle trasmissioni televisive? é molto semplice: perché se non sai che ci sarà un referendum e se non sai di che cosa si tratta, è molto più probabile che tu non vada a votare.
e tutto resterà come prima!
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