le presidenziali americane sono alle battute finali ed è ora che le campagne entrano nel vivo; repubblicani e democratici affilano le armi per strapparsi voti preziosi attraverso il mezzo che più di ogni altro è caro all’americano medio: la tv.
negli spot che partiranno mercoledì i repubblicani, brandendo l'ascia di guerra, cercheranno di fare a pezzi l’immagine di Obama ricordando le sue amicizie con immobiliaristi corrotti (come Tony Retzko, un suo finanziatore finito in galera) e personaggi antipatriottici (il reverendo Wright, che ha accusato l'America di aver creato il virus dell'AIDS, di istruire killer professionisti e di aver creato una società razzista) e le sue cattive frequentazioni (quella con il "terrorista" Bill Ayers, ex militante del gruppo radicale Weather Underground attivo negli anni ‘70).
i democratici invece colpiranno in punta di fioretto: “Se John McCain pensa di poter voltare pagina dall'argomento che le famiglie americane stanno affrontando, significa che è ancor più lontano dalla realtà di quanto noi stessi pensassimo” ha detto un consigliere di Obama. “Nessun attacco direttamente personale, ma messaggi positivi sui problemi veri e reali della gente”.
gli altri candidati non vengono neppure presi in considerazione per il voto del 4 novembre.
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