alla ricerca della verità

venerdì 10 agosto 2007

Mele pere e cocaina

Mele: "e l'Hotel Flora, in via Veneto, è un po' come fosse casa mia. ci ho vissuto a lungo. con l'albergo, in realtà, avevo una semplice convenzione: fanno così tutti i parlamentari, mi pare, quelli che non sono romani e che perciò hanno bisogno di un tetto per svolgere il loro lavoro nella Capitale durante la settimana. pagavo 220 euro a notte, se ricordo bene. duecentoventi euro, per chi conosce Roma e i suoi prezzi, non sono un'enormità. e poi, guardate, non devo mica sentirmi in colpa se faccio una vita a quattro o cinque stelle: perché io lavoro tanto, mi faccio un culo così...".

la moglie aspetta una figlia e il padre soffre di cuore, ma a parlare é sua madre Cecilia: "io lo so che è stata una cosa da uomini... anche se lui, Cosimo, mi ha giurato che a Roma gli hanno fatto una trappola. ma è chiaro che io non ci credo... l'importante, però, è andare avanti. Tutti insieme. noi siamo una bella famiglia, sapete, brave persone".
la signora Cecilia è una donna semplice e genuina, lo si evince dal saluto con cui si congeda dall'intervistatore: "e poi la volete proprio sapere una cosa? se lascia la politica, mi fa un favore. quel mondo non mi piace".

perchè i figli non danno mai retta ai propri genitori? Mele ascolta tua madre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Noi siamo una bella famiglia, sapete, brave persone".. sì, come no. Quell'infame di Mele che già si era fatto beccare al casinò coi soldi delle tangenti. Mi fa schifo lui e la sua famiglia che lo difende.