alla ricerca della verità

martedì 26 febbraio 2008

il liberticidio colpisce anche la superstizione

la Corte di Cassazione, con sentenza 8.389 del 26 febbraio 2008, ha sancito che "il palpeggiamento dei genitali davanti ad altri soggetti, in quanto manifestazione di mancanza di costumatezza ed educazione, deve considerarsi atto contrario alla pubblica decenza, concetto comprensivo di quel complesso di regole comportamentali etico-sociali che impongono a ciascuno di astenersi da condotte potenzialmente offensive del sentimento collettivo della compostezza del decoro, generanti disagio, disgusto e disapprovazione nell'uomo medio".

il colpevole, un 42enne comasco che "sulla pubblica via si toccava vistosamente i genitali (da sopra i vestiti)", è stato punito con 200 euro di multa ed il pagamento delle spese processuali (1.000 euro).

a nulla è quindi valso il ricorso in cui si sosteneva che il gesto da lui "effettuato, equiparato a un grattamento, non era nient'altro che un movimento compulsivo e involontario, probabilmente finalizzato alla sistemazione della tuta da lavoro".

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