Tutto nasce da una multa: 380 euro per eccesso di velocità. Carlo Camilleri, consuocero di Clemente Mastella, non vuole pagare e per far valere i suoi "diritti" tira in ballo il guardasigilli e l'Udeur in toto. a quanto pare.
scrive il gip: "Senza tema di smentite, può essere sostenuto che risultasse strutturato un vero e proprio "sistema" illecito, che lascia fortemente basiti per i metodi sfacciatamente irregolari con cui veniva esercitato. Con modalità evidentemente funzionali all'acquisizione e mantenimento di posizioni di potere e/o assegnazione di lavori pubblici e, più in generale, di profitti economici (...) Basti pensare -ad esempio- all'indagato Camilleri, che ha dimostrato di non avere remora a utilizzare il "sistema" (di cui peraltro è risultato uno dei principali artefici) sia per rispettare contingenti esigenze personali (l'annullamento di una contravvenzione), sia per fare assegnare a sé e ai suoi sodali incarichi pubblici per decine se non centinaia di migliaia di euro.
procedendo nella letura dei verbali: "Gli indagati talvolta prestavano direttamente la propria attività pubblica, tal altra vi entravano grazie ad un più vasto sistema clientelare poggiante anche sulla forza derivante al sodalizio dal solido legame con i vertici del partito politico Udeur, ed in particolare del suo segretario nazionale, senatore Clemente Mastella".
"Il ministro di giustizia -scrive il gip- in qualità di segretario nazionale dell'Udeur non partecipa all'associazione a delinquere in modo diretto. Concorre esternamente. Perché esercitando un potere di controllo sulle attività degli Enti pubblici e locali della Campania offre un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario alle finalità dell'associazione. Perché consapevole delle iniziative del consuocero (Camilleri), gli indica le persone cui rivolgersi "a suo nome"" per ottenere ciò di cui c'è bisogno. Perché fornisce il proprio nullaosta all'inizio dell'associazione criminosa e prefigura agli associati le strategie da adottare".
ce n'è abbastanza per indignarsi, fare il diavolo a quattro, decidere di dimettersi e, magari riflettendoci meglio, procedere ad un nuovo trasferimento o avocazione.
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