alla ricerca della verità

mercoledì 13 dicembre 2006

libertà addio?

siamo all’alba di una nuova era per la rete. un nuovo giorno fatto di "regole internazionali condivise fra i paesi e un "vestito" giuridico nuovo, anche su base nazionale. ma non si parla di censura, perché la censura non è presente nella Costituzione italiana".
parole di Francesco Pizzetti, il “garante della privacy” tuttora in carica.
già. e allora mi domando: come mai Biagi e Luttazzi (giusto per fare 2 nomi) sono stati allontanati dalla televisione?
ma andiamo oltre.

seguono brani dell’intervista di Vittorio Zambardino con Francesco Pizzetti (anche la pronuncia di questo nome comincia a farmi paura):

Se dico che internet è una opportunità irripetibile e mai vista di espressione, lei concorda?
"Concordo, ma proprio perché concordo mi pongo il problema di come portare l'esercizio di questo immenso grado di libertà dentro un quadro che sia compatibile con regole, che per altri mezzi abbiamo, non senza fatica, trovato da tempo. Parlo della stampa. (…) Oggi abbiamo un problema analogo: persone che dispongono di un mezzo potentissimo (internet) possono essere indotte ad usarlo (questo mezzo ed i contenuti in esso presenti) come se fosse un pettegolezzo fra amici o una chiacchiera al circolo del tennis. Non è così. E bisogna che qualcuno lo faccia capire con chiarezza agli utenti internet".
e chi lo deve fare? lo Stato?
se così fosse, posso chiedere allo Stato la paghetta settimanale o i soldi per la benzina? visto che nessuno mi aveva ancora avvisato che è lo Stato il mio vero padre.

Non basta che vi sia una piena tracciabilità, nel senso dell'attribuzione di responsabilità ad una persona/autore, di un certo contenuto?
"La tracciabilità è talvolta problematica, ma certo avere chiaro chi scrive o pubblica qualcosa è già un passo avanti. Ma bisogna discutere - e un dibattito a livello internazionale esiste già - sui mezzi e le misure con i quali rendiamo possibile la punizione di comportamenti illeciti che ledono la riservatezza o addirittura diffamino le persone quando vengano commessi attraverso internet. E più in generale: la rettifica, per esempio, il ristabilimento di una corretta informazione, come lo garantiamo?".
sono alle lacrime. non riesco a smettere di ridere. lo Stato che garantisce una corretta informazione? libera soprattutto! proprio come il FILE-SHARING.

Non teme che la pretesa di regolare la cosa a livello esclusivamente nazionale possa portare verso forme di controllo indebito?
NO! –rispondo io- basti vedere cosa è successo con le intercettazioni Telecom.

Va bene, passiamo oltre. Lei ha quasi lanciato un allarme dopo i casi del video sul ragazzo vittima di bullismo e dopo la vicenda di Reggio Emilia dell'adolescente le cui immagini sono state diffuse via cellulare e per posta elettronica... Allarme, professore?
"Sono molto preoccupato. E' ben vero che certi fenomeni esistono da quando c'è l'istituzione scolastica. Già in De Amicis, c'è il figlio della verduraia che viene sbeffeggiato e offeso, se lo ricorderà… Ma questo fatto sarebbe rimasto circoscritto, se non fosse andato sulla rete. E questo pone un problema tutto diverso".
il problema è infatti la rete, non gli atti di bullismo. ah già, su quelli ci si passa sopra tanto li tolleriamo da anni.
"Ora chiedo: qualcuno glielo deve spiegare a questi ragazzi come stanno le cose o no? Come creiamo questa consapevolezza? Non ci vuole un forte dibattito culturale, ma anche una comunicazione precisa, verso chi usa la rete?".
e questa comunicazione si chiama “decreto legge” o basta una pubblicità del ministero?

Non fa un piega, ma potrebbero esserci misure diverse?
"(…) Siamo abituati a risolvere i problemi che ogni tecnologia ci presenta sia sul piano giuridico che cercando la collaborazione dei produttori, di coloro che concorrono alla diffusione del prodotto. (…) In questo senso ho apprezzato lo sforzo di Microsoft per un campagna formativa verso i giovani....".
mmmm, la Microsoft che forma i giovani… qualcosa non mi torna. o forse tutto torna!
Microsoft non è forse una famosa casa produttrice di software? un software già non libero di per sè e che oltretutto limita la nostra libertà? FORMATI PROPRIETARI, LICENZE D’UTILIZZO, SISTEMI ANTICOPIA, sono parole che ricordano qualcosa?

Francesco Pizzetti, lo ripeto per farmene una ragione. è qui, tra noi:

io ho paura di quest’uomo. perché ha potere e non sa cosa dice. parla di “libertà” inquadrata dentro regole (una contraddizione in termini!). parla di “regole” (leggasi: “leggi”) quando bisognerebbe parlare di EDUCAZIONE! parla di “dibattito” in una società ove genitori e figli a malapena si salutano e a scuola o si picchiano i compagni o le si prendono dai professori. ed infine ringrazia Microsoft, per la gentilezza con cui indottrina i giovani ad usare i suoi prodotti; in modo cosciente però.

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