alla ricerca della verità

venerdì 29 dicembre 2006

the prestige

Quanto un giro sull’ottovolante che ogni tanto si ferma, e noi sospesi a testa in giù: The Prestige. Come una chiacchierata con quel parente simpaticamente cialtrone, che ci racconta un sacco di fregnacce e poi sparisce fino al cenone successivo: The Prestige. Come e più di una sugosa peperonata: The Prestige. The Prestige, qualcuno direbbe, è roba buona. Magari laboriosa, fumosa ma piacevole al gusto e persino divertente per l’intelletto. Vogliamo rovinarci: addirittura stimolante per l’intelletto. Se si riesce a dipanare mentalmente la trama con un po’ di anticipo sul finale ci si può dedicare alla speculazione sui 43 temi sottesi alla sceneggiatura: l’ambizione, l’illusione, il doppio, la maschera, l’amore, la vendetta, l’arte persino… Tutti accennati, in verità, e qui sta il pregio e in parte il limite del film nel suo complesso: la carne al fuoco è tantissima, a livello visivo, narrativo, concettuale: naturale che il film risulti una sarabanda confusa e avvincente, più che una storia piacevole e ben costruita. Ma c’è maestria nel modo in cui lo spettatore viene catturato e gettato in mezzo a un intreccio contorto, popolato da specchi, ombre, illusioni di ogni genere. Probabilmente è quello del piccolo giallista il maggior godimento che si trae. Gli sceneggiatori ci hanno sfidato a scoprire i loro trucchi allo stesso modo di un prestigiatore che sega una donna in due sotto il nostro naso… (lupa)

The Prestige è come una bella macchina sportiva rossa fiammante appena tirata a lucido che certo fa una gran scena ma ahimè ha grossi problemi al carburatore, perde colpi e di tanto in tanto si spegne...eh si, perchè The Prestige è così: ha appeal, ha un bel intreccio, propone spunti senza dubbio interessanti ma spesso, troppo spesso, rallenta eccessivamente. Anche se la trama è in grado di avvincere a tratti lo spettatore, ciò avviene più per la sua complessità (come sottolineano gli eureka che si levano a tratti in sala) che non per la capacità di coinvolgere e immedesimare. Insomma il film non riesce mai a rapire ed appassionare sinceramente l’utente pagante.
Forse parte della reponsabilità è da attribuire al fatto che il regista punta tutto sulla tematica del doppio e dello sdoppiamento, ampliamente sfruttata nella tradizione filmica, senza riuscire nell'intento di proporla sotto una luce veramente nuova e originale (cosa d'altro canto mi rendo conto pressochè impossibile); ma la scusa certo non basta a salvare C. Nolan, tanto più se si considera il cast a disposizione. Velo da stendere poi su alcune trovate veramente improbabili, al limite (o forse al di là) del comico. Su tutte la scoperta di un sosia perfetto di uno dei due protagonisti (Hugh Jackman) in un bar dei sobborghi londinesi, che prenderà il suo posto sul palcoscenico. Se non è magia questa... (lonza)


Tutto si basa sull’illusione. non confondiamo magia ed illusione. The Prestige è una sfida, non solo tra i 2 protagonisti del film va oltre lo schermo, è cerebrale: riuscirà il regista ad ingannare il pubblico? o come direbbe un buon “ingenieur”: vorrà il pubblico farsi ingannare?
Eroe ed Antieroe, queste sono le classiche figure retoriche in una storia. in questa sceneggiatura amabilmente si confondono in un continuo intreccio. chi è il buono? chi è il cattivo? Lo spettatore non riesce ad immedesimarsi perché non sa da che parte stare. a chi sorride la ragione? perché solo 100 volte? troppe domande, a cui nemmeno la scienza riesce a dare risposta perché: “la scienza non è una scienza esatta!”. Tesla ci confonde, un ammaliante Bowie si fa scienziato e filosofo: “il mondo non è pronto per il futuro”, forse è proprio questa la verità. (leone)

1 commento:

Anonimo ha detto...

CIAO ANI3! XKè VI CHIAMATE LONZA, LEONE E LUPA SE POI NN FIRMATE LE RECENSIONI? COME FACCIAMO NOI AFFEZIONATI VISITORS? DOBBIAMO CHIAMARVI X COLORE? AVETE COSì TANTA PAURA D FAR TRAPELARE LE VOSTRE IDENTITà? ........MI VIENE UN DUBBIO.......C'è FORSE UNA LEGENDA KE NN HO LETTO?! :P REDANI3OCCOLO SECONDO ME NN C'è NESSUN RALLENTAMENTO IN 'THE PRESTIGE', ALTRIMENTI Yè-Yè SI SAREBBE ADDORMENTATA.... BLEUANI3OCCOLO, IL FATTO KE NN SI SA DA KE PARTE STARE è LA COSA + BELLA DEL FILM E RENDE LO SPETTATORE MOLTO PARTECIPE! GREENANI3OCCOLO.....WOW! KE RECENSIONE AVVINCENTE!!!

HUGH JACKMAN E' UN GRAN FIGO!!! E PER GIUNTA è AUSTRALIANO!.....SE NN FOSSE DELLA BILANCIA.....

1 BACIO E BUON CAPODANNO!
Yè-Yè