tra corrotti e fancazzizti, solo 2 su 100 vengono licenziati.
Antonio Donnarumma, un custode di Pompei. arrestato nella stupenda Casa di Cecilio Giocondo mentre cercava di violentare una ragazzina americana adescata con la scusa di mostrarle affreschi chiusi al pubblico. la flagranza del reato era tale che non cercò neanche di difendersi: patteggiò un anno con la condizionale. bene ma non riuscirono a licenziarlo. fu mandato “in punizione” a Sorrento, un “esilio” a 29 km.
Salvatore Castellano, uscere del museo di Capodimonte (dove gli usceri rifiutavano le divise perché "non sono confacenti al clima di Napoli"). 220 assenze in un anno (più le ferie, più le festività...). la salute cagionevole non aveva impedito all'uomo, mentre risultava quasi agonizzante, di tenere aperto un laboratorio di cornici. pronto il licenziamento? certo, eppure, di ricorso al Tar in ricorso al Tar...
male andò invece ad un dipendente del comune di Genova che si rassegnò al licenziamento (dopo svariati ricorsi) ma tuttora non capisce perché il municipio fu così fiscale con lui: aveva accumulato (facendo contemporaneamente altri lavori, secondo l'accusa) quasi 1.400 giorni di malattia. perse, come anticipato, ma solo perché non trovò magistrati come quelli del Consiglio di Stato che annullarono il licenziamento di un bidello calabrese, introvabile quando arrivava il medico fiscale, perché: “prima di assumere il provvedimento l'amministrazione deve comunque accertarsi delle reali condizioni di salute”.
e se quello fosse stato alle Maldive, come successe con un impiegato comunale di Pesaro? andavano accertate le sue condizioni psicofisiche all'atollo Ari?
evviva l'Italia!
e non lamentatevi quando alle poste c'è un solo sportello aperto e l'impiegato dietro il vetro si sta limando le unghie mentre una coda di 30 persone aspetta.
avrebbe potuto essere alle Maldive, e invece è lì, per voi. pagato da voi.
e non importa che abbiate un impegno urgente, la fretta è cattiva consigliera. e lui lo sa.
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